
CALTANISSETTA
Gela. Incredulità, rabbia e profondo dolore. Questi i sentimenti che si avvertono a Gela, in provincia di Caltanissetta, a 24 ore dall’omicidio delle due bambine, Gaia e Maria Sofia, da parte della madre Giuseppa Savatta, l’insegnante di 41 anni che ha ucciso le figlie facendole ingerire la candeggina. Qualcuno sul portone di via Passaniti 5, luogo in cui si è consumata la tragedia, a pochi passi dalla piazza centrale e dal Municipio, ha lasciato un mazzo di margherite bianche. Intanto, oggi, i carabinieri di Gela hanno notificato alla donna, piantonata costantemente in ospedale Vittorio Emanuele, l’ordine di arresto per duplice omicidio volontario, aggravato dalla discendenza. Secondo gli inquirenti la donna sapeva quello che stava facendo.
Adesso l’insegnante sarà interrogata per avere un quadro più chiaro della situazione. Dalle prime ricostruzioni, alla base di tutto ci sarebbe stata una crisi familiare,dovuta al marito che voleva lasciarla, nascosta ai vicini e parenti, che ha portato al drammatico gesto. Sempre oggi l’autopsia sulle due bambine chiarirà se Maria Sofia e Gaia sono morte avvelenate dalla candeggina oppure per soffocamento. L’indagine e coordinata dal procuratore Fernando Asaro.
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28 dicembre 2016