
CALAIS
Dovrebbero durare circa una settimana le operazioni di sgombero del campo profughi di Calais, meglio noto con l’appellativo di “giungla”, che in 18 mesi ha ospitato fra i 6.400 e gli 8.300 migranti nel comune a nord della Francia. Il ministro dell’Interno francese, Bernard Cazeneuve, ha assicurato che «è tutto sotto controllo». Sono circa 60 i bus adibiti al trasporto dei migranti verso i 450 centri di accoglienza di tutto il Paese, come previsto dalle autorità.
Il personale delle associazioni sul posto teme che tensioni possano verificarsi nei prossimi giorni, perché a lasciare il campo per primi saranno coloro che lo fanno volontariamente. «La cosa più difficile sarà convincere i migranti recalcitranti», ha detto Pierre-Henry Brandet, portavoce del ministero dell’Interno di Parigi. Le operazioni di smantellamento vero e proprio, cioè la distruzione delle tende e delle capanne, comincerà martedì, altro prevedibile motivo di tensione. La situazione, già abbastanza tesa dopo lo stupro di una interprete avvenuto, pare, da parte di tre afghani, si è incrinata ancora di più quando nei giorni scorsi i migranti hanno iniziato a tirare pietre contro la polizia. In vista delle operazioni di sgombero il governo francese ha mobilitato 1.250 poliziotti e militari e almeno 40 interpreti.
Tra i migranti sono stati distribuiti volantini in più lingue con le modalità dello smantellamento. Vicino alla “giungla” un hangar di quasi tremila metri quadri servirà da stazione degli autobus: qui i richiedenti asilo verranno divisi in adulti, minori non accompagnati, famiglie e il gruppo dei più vulnerabili, donne incinte, anziani e malati.
I bambini soli saranno ospitati in un container/dormitorio riscaldato sotto la sorveglianza di “France terre d’asile”, associazione che si occupa della cura e dell’integrazione dei migranti. Alcuni degli orfani sono stati accolti in Inghilterra grazie al cosiddetto emendamento Dubs. La nuova norma, approvata lo scorso maggio, permette di accogliere i minorenni non accompagnati e considerati vulnerabili anche senza che questi abbiano alcun legame familiare con l’Inghilterra. Fino ad ora sono stati accettati 194 minori: 141 si sono riuniti alle famiglie, mentre 53, solo ragazze, sono state considerate “vulnerabili”.