
MESSINA
La rimodulazione della rete ospedaliera non perdona nessuno. Altre battaglie sono previste anche nei piccoli centri per salvare i presidi che dovrebbero essere tagliati. Come nel caso del San Vincenzo
Taormina. È Sempre più stretta la maglia della salute dei siciliani.
Taormina e l’intero comprensorio ionico-alcantarino si prepara alla mobilitazione generale per difendere dai tagli, che si prospettano nell’ambito del riordino della rete ospedaliera per effetto della legge Balduzzi, l’ospedale San Vincenzo.
Già si è tenuto un primo vertice a Palazzo dei Giurati alla presenza di una delegazione di primari del nosocomio di Contrada Sirina, rappresentati da Francesco Ferraù (oncologia medica) e da Antonio Politi (otorinolaringoiatria), che hanno discusso la situazione con il sindaco taorminese Eligio Giardina, il vicesindaco Mario D’Agostino, il presidente del Consiglio comunale, Antonio D’Aveni, e gli assessori Salvo Cilona e Pina Raneri.
Ma la volontà che il presidio non salti è davvero forte.
L’intento almeno, è che il San Vincenzo di Taormina, possa essere classificato Spoke, presidio che gravita intorno alle grandi aree ospedaliere metropolitane seguendo il paziente nell’emergenza e ne “gestisce” le condizioni cliniche sino a stabilizzarle.