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Nel cuore della Sicilia, il planetario più grande del Mediterraneo

Un Parco Astronomico di importanza mondiale, il primo che nasce nel Sud Italia e che abbraccia l’intero Mediterraneo. Sarà inaugurato l’11 settembre. Una data associata alle Torri gemelle e che, d’ora in avanti, ci porterà a guardare in su, senza aerei che squarciano grattacieli, ma straordinari pianeti extrasolari in orbita attorno a stelle vicine.

ISNELLO (PA). Sarà inaugurato l’11 settembre, nel territorio delle Madonie (sul monte di Fontana Mitri), nel cuore della Sicilia, il parco astronomico più grande del Mediterraneo. Vanto per il Sud Italia, spesso fanalino di coda su molti fronti.
E mentre il mondo ricorderà l’impatto dei due aerei che squartavano le Torri gemelle, a New York, che l’11 settembre 2001, ora invece, la stessa data potrà associata anche, all’apertura di una innovativa stazione di ricerca di osservazione astronomica, aperta al pubblico e alle scuole.
Un grande progetto. Si chiamerà Gal Hassin. L’investimento da 13 milioni di euro che ha già richiamato l’attenzione scientifica internazionale, prima tra tutte l’Agenzia Spaziale Italiana che su Monte Mufara (massiccio montuoso nella parte settentrionale delle Madonie, 1.865 metri s.l.m.), a fianco del telescopio gigante del Gal Hassi, intende montare un proprio telescopio che servirà per dare la caccia agli asteroidi potenzialmente pericolosi per la Terra, per l’osservazione dei cosiddetti “detriti spaziali”.

Si tratta di un investimento straordinario finanziato dal CIPE con 7 milioni e mezzo di euro e altrettanti derivanti in parte del Comune e da ulteriori finanziamenti. Il ministero dell’Università e della Ricerca ha assegnato1 milione di euro all’INAF (Istituto nazionale astrofisica), per l’avvio delle attività di gestione del Gal Hassin.

Il polo astronomico consentirà un’immersione a 360° nel mondo dell’astronomia, anche (e soprattutto) per i non esperti, gli studenti, gli appassionati che potranno seguire sul campo il lavoro degli studiosi.

Parco-Astronomico-Isnello-UltimaTvCon il telescopio di monte Mufara sarà possibile effettuare ricerche avanzate, dall’osservazione di pianeti extrasolari in orbita attorno a stelle vicine, al monitoraggio di stelle variabili e di nuclei galattici attivi, osservazioni fotometriche degli asteroidi Troiani e della Fascia Principale, monitoraggio dei detriti spaziali. Secondo l’astrofisico Giovanni Valsecchi, ricercatore dell’Istituto di Astrofisica e Planetologia Spaziali «non ci sono attualmente nel continente europeo, e non ci saranno nel prevedibile futuro, telescopi con caratteristiche paragonabili a quelle dello strumento installato su Monte Mufara, che sarà adatto alla scoperta ed all’inseguimento di asteroidi pericolosi per la Terra».

PERCHÉ ISNELLO?
Perché la sommità di Monte Mufara (Piano Battaglia) è il luogo ideale per osservare il cielo e, dunque, il posto adatto dove ospitare il telescopio nazionale. La limpidezza del cielo, la lontananza da fonti estranee o inquinanti (anche le luci delle città) rendevano Piano Battaglia assolutamente perfetto per scoprire galassie, analizzare stelle, perdersi nell’immensità dell’universo.

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